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Ci aveva “abituato” all’hashtag #DifferentIsBetter per sottolineare il rilancio basato sull’innovazione, come si può leggere qui e qui. Hashtag che ha portato fortuna a Lenovo, a giudicare dalla buona quantità di premi e riconoscimenti raccolti nei mesi scorsi grazie a prodotti come il tablet convertibile Yoga Book, divenuto un’icona inconfondibile.
#differentdesignsbetter #YogaBook ha cambiato le regole del gioco e continua a farlo @lenovo @lenovoitalia pic.twitter.com/XEodXtZTrw
— Massimo Allievi (@mallievi) June 26, 2017
Ora l’intera gamma di smart device e PC per il mondo consumer viene rinnovata curando ancora di più il design e la scelta dei materiali, tenendo presente che la tecnologia cambia velocemente e che anche gli utilizzatori cambiano a grande velocità. Dal #DifferentIsBetter si passa, quindi, al #DifferentDesignsBetter, a sottolineare che il design dei prodotti viene ripensato mettendo al centro il cliente. “Prima di sviluppare i nostri prodotti partiamo sempre dalle richieste e dai feedback ricevuti dai nostri clienti. Utilizziamo un approccio davvero internazionale alla fisiologia del design e una focalizzazione estrema sull’esperienza utente, e i nostri team di ricerca e sviluppo si impegnano costantemente per portare sul mercato prodotti sempre innovativi. I nostri prodotti parlano di noi ma sono l’espressione delle esigenze dei nostri clienti ed è per questo motivo che lavoriamo ogni giorno per sviluppare soluzioni che si distinguano dalle altre già esistenti sul mercato, e superino qualsiasi aspettativa. Dai materiali agli elementi di design più usati fino alle nuance di colore, ai toni e alle finiture più sottili, ogni singola parte dei nuovi notebook IdeaPad è stata accuratamente progettata per essere bella da vedere e da toccare, oltre che efficiente e funzionale da utilizzare”, ha dichiarato Emanuele Baldi, Amministratore Delegato e General Manager di Lenovo Italia.
#differentdesignsbetter Rivoluzione @lenovo: ripensare il design con il cliente al centro pic.twitter.com/S02YSSqoMn
— Massimo Allievi (@mallievi) June 26, 2017
Nella vastissima gamma di prodotti Lenovo, ecco alcune novità di rilievo. Ai nuovi portatili IdeaPad, più sottili e potenti per soddisfare anche i più esigenti in termini di look&feel, si affiancano i convertibili Yoga 720 e 520 con un equilibrio ancora più spinto tra design, prestazioni e mobilità. Yoga 910, il convertibile ultra-sottile, ha uno spessore di appena 14,3 mm ed è tra i più potenti in circolazione, con uno schermo 4K e autonomia fino a 15 ore. Miix 320 e 510 sono i 2-in-1 di nuova generazione, utilizzabili come portatili con Windows 10 se collegati alla tastiera, oppure come tablet.
#differentdesignsbetter Qualità dei materiali di assoluto rilievo, non solo design @lenovo @lenovoitalia pic.twitter.com/NdKHYHjzrF
— Massimo Allievi (@mallievi) June 26, 2017
Lenovo sta curando da tempo anche una community di appassionati di videogiochi, per meglio soddisfare le esigenze di tale categoria di consumatori. A questo proposito, ora nasce il marchio Lenovo Legion e, sulla base degli input dei videogiocatori, sono nati i nuovi portatili Lenovo Legion Y920 e Lenovo Legion Y520. IdeaCentre Y710 Cube è invece il desktop dotato di una maniglia integrata per trasportarlo facilmente da una postazione di gioco all’altra.
#differentdesignsbetter Spazio al gaming con #Legion: notebook, desktop e community @lenovo @lenovoitalia pic.twitter.com/8jsBwo9MXv
— Massimo Allievi (@mallievi) June 26, 2017
Qui di seguito, le foto di alcuni dei prodotti che Lenovo ha mostrato in anteprima. I prezzi non sono ancora noti, ma comunque saranno messi in vendita tra fine luglio e inizio agosto.
Alzi la mano chi prova un fremito e un pizzico di nostalgia a sentir nominare il nome Nokia. Forse per i più giovani vuol dire poco e fa tornare in mente solo gli smartphone degli ultimi anni, a dire la verità di ben scarso successo e appeal, ma per i più il nome è legato a un’epoca storica di telefonini indistruttibili, facili da usare, inizialmente in grado “solo” di gestire telefonate ed SMS e poi sempre più intelligenti grazie al sistema operativo Symbian. Da non dimenticare il primo cellulare dotato di fotocamera: il mitico Nokia 7650, dalla forma di una piccola mattonella, multitasking e tastiera scorrevole: era il 2002.
#hmd, #Nokia, #Android #Foxconn: per me è poker! @nokiaitalia @nokiamobile @HMDGlobal pic.twitter.com/1aJxyVhUZJ
— Massimo Allievi (@mallievi) June 22, 2017
Dopo le vicende di un’epoca più recente legate a Microsoft, ora si ricomincia con HMD Global, società finlandese nata a maggio 2016, che realizza dispositivi a marchio Nokia ed è diretta e composta da ex dipendenti Nokia. La produzione, invece, è affidata a una sussidiaria del gigante Foxconn. Il recente Mobile World Congress di Barcellona, a inizio marzo 2017, è stata l’occasione per presentare i nuovi nati: una riedizione dell’indimenticabile 3310 e gli smartphone Nokia 3, Nokia 5 e Nokia 6 basati su Android. Dopo l’arrivo anche sul mercato italiano del nuovo 3310 a fine maggio, a un prezzo di soli 59,99 €, ora tocca al primo degli smartphone, il Nokia 3: disponibile dal 28 giugno a un prezzo di 159,99 € IVA inclusa. L’annuncio è stato dato durante una torrida serata milanese direttamente da Alberto Colombo, general manager di HMD Global per l’Italia. #WelcomeNokia3!
#Nokia3 arriverà sul mercato italiano il 28 giugno a 159,99 € @nokiaitalia @nokiamobile @HMDGlobal pic.twitter.com/oYtDDOqEEj
— Massimo Allievi (@mallievi) June 22, 2017
Nokia 3, forte del prezzo aggressivo, di un’installazione di Android 7 “pura” e senza inutili fronzoli software, con aggiornamenti di sicurezza mensili e un design elegante ma senza mai dimenticare la robustezza, sembra proprio seguire quella filosofia che aveva reso il marchio Nokia tra i più apprezzati sul mercato. “La qualità è un’esperienza, non un prezzo. Abbiamo valutato molto bene le prestazioni complessive del Nokia 3 per garantire un’esperienza di assoluta qualità accessibile a tutti”, commenta Juho Sarvikas, chief product officer di HMD Global. “Abbiamo riflettuto con attenzione sul modo in cui il telefono verrà utilizzato, e poi abbiamo progettato un elegante device per essere certi che il look corrisponda alle prestazioni”.
In attesa di “provare con mano” il nuovo Nokia, qui di seguito le caratteristiche tecniche:
In Italia è arrivata solamente nel 2015, ma è già ampiamente riconoscibile sul mercato grazie a una buona strategia di prodotto e a una forte campagna di marketing. Si tratta di ezviz, azienda dietro la quale c’è il colosso dell’elettronica di consumo Hikvision, già incontrata in occasione del lancio della prima action cam e, in seguito, dei prodotti dedicati alla videosorveglianza. Ora è arrivato il momento di un aggiornamento dei prodotti dedicati alla smarthome e di lanciare le basi della strategia per i prossimi mesi, incentrata su una semplice parola dai molteplici significati: integrazione.
Chi è #ezviz? Nasce nel 2015, ma dietro c'è Hikvision @ezvizItalia #smarthome pic.twitter.com/NzduyEE59c
— Massimo Allievi (@mallievi) June 15, 2017
Per quanto riguarda le novità disponibili dal prossimo settembre, Andrea Vanni, sales director di ezviz Italia, parte con le videocamere rotanti motorizzate della serie C6, dotate di rilevamento dei movimenti e del rumore oltre che di illuminatore a infrarossi per garantire la visione al buio. Mini Pano è invece una videocamera fish eye, con un angolo di visualizzazione di 360° surround, mentre Mini Trooper è una telecamera a batteria anche per esterni con un’autonomia dai 9 ai 12 mesi. Infine la C2mini Plus è la seconda generazione della piccola Internet camera per interni che, come tutti i dispositivi ezviz, si configura e utilizza in poco istanti grazie all’app Ezviz per smartphone Android e iOS. X3C Wireless è poi la nuova edizione della centralina di registrazione dei segnali video, con disco interno da 2 TB e capacità di gestire fino a 8 dispositivi grazie al Wi-Fi Dual Band.
#Sempre più #prodotti per potenziate la #sicurezza della vostra #casa #HomeSmartHome #ezviz #ezvizitalia pic.twitter.com/ElpniLP0Vb
— ezviz Italia (@ezvizItalia) June 15, 2017
Come strategia per il prossimo futuro, ezviz può contare su tutte le tecnologie più evolute di intelligenza artificiale, elaborazione e riconoscimento delle immagini già utilizzate nei prodotti professionali del gruppo Hikvision. L’intenzione è, anche per i prodotti smarthome, di passare dalla “semplice” gestione dei flussi video a intelligenti sistemi di visione, cioè in grado di interpretare opportunamente quanto ripreso e di agire di conseguenza. Si tratta di un’evoluzione dalle enormi potenzialità anche alla luce di quell’esigenza di “integrazione” che caratterizza l’Internet of Things, un settore che, soprattutto per quanto riguarda i dispositivi intelligenti delle nostre case, per il momento è ben lontano dall’essere omogeneo.
#ezviz com'è oggi il mercato dello #smarthome? Frammentato… @ezvizItalia pic.twitter.com/fS4DFjOesZ
— Massimo Allievi (@mallievi) June 15, 2017
In attesa che la situazione diventi più stabile e chiara per quanto riguarda l’integrazione dei vari sistemi smarthome, per esempio con una diffusione maggiore della compatibilità con la piattaforma HomeKit di Apple, un primo passo è stato compiuto da ezviz con il supporto per i servizi offerti da IFTTT. Si tratta di un ottimo e apprezzato servizio gratuito, gestibile via web e anche tramite app per smartphone, che permette di creare sequenze di comandi o “applet” da eseguire al verificarsi di precise condizioni, per esempio interrompere la registrazione della telecamera di sicurezza quando si entra in casa o accendere la luce quando viene rilevato un movimento.
Qui di seguito, alcuni dei nuovi prodotti ezviz.
Dietro ogni soggiorno e trasferta, che sia per vacanza o per lavoro, c’è un mondo di servizi che, idealmente, ci accompagna dalle fase di prenotazione fino al nostro rientro. È quel mondo dell’industria dei viaggi, in costante evoluzione, che Sabre Corporation sa raccontare bene come abbiamo avuto già modo di illustrare per i due eventi #SabreEnvision 2015 e #SabreEnvision 2016. Ora, per la precisione il 4 maggio 2017, il ciclo continua con Sabre Travel Technology Exchange, #SabreItalyTTX, mediante una formula più snella ma altrettanto densa di interventi, opinioni, analisi dei trend e delle tecnologie per l’industria dei viaggi.
#SabreItalyTTX @pestoverde introduce Marco Benincasa di @Sabre_Corp pic.twitter.com/VMsbezgaQc
— Massimo Allievi (@mallievi) May 4, 2017
Marco Benincasa, Regional Director Italy, France e Iberia di Sabre, ha aperto gli interventi sottolineando quali siano i quattro principi alla base dell’evento stesso: learn, meet, engage e inspiring. Soprattutto per l’ultimo principio, inspiring, è bastato portare l’esempio di quattro grandi aziende che già oggi hanno un grosso peso nell’industria dei viaggi per lasciare intendere che i prossimi anni, a partire da domani e non dopodomani come si potrebbe pensare, saranno ancora più ricchi di sfide e nuove avventure: Google con le pagine a caricamento iperveloce sul mobile, Google Pay sempre più diffuso e utilizzato, MasterCard e il riconoscimento degli utenti tramite selfie, Uber e i taxi… volanti!
#SabreItalyTTX Cos'hanno in comune Google, Uber, Amazon, Mastercard? #simplify #integrate #GoMobile
— marta dall'arche (@martadallarche) May 4, 2017
Olaf Slater, Director International Strategy & Innovation di Sabre, ha approfondito un tema che ha lasciato una fortissima impronta per tutta la durata dell’evento: la parola chiave è esperienza. L’esperienza provata durante un viaggio o un soggiorno è quell’elemento che, soggettivamente, ci lascia soddisfatti o meno ed è quindi proprio sull’esperienza, non sul prodotto, che l’industria dei viaggi deve essere capace di reinventarsi introducendo tutte le nuove tecnologie disponibili, come realtà virtuale, realtà aumentata e interfacce conversazionali via chat.
#SabreItalyTTX Mondo digitale e mondo reale: come farli convergere per creare esperienze? La tecnologia necessaria esiste già. #VR pic.twitter.com/vyzkNI1brO
— Massimo Allievi (@mallievi) May 4, 2017
Gli interventi sono proseguiti con Graziano Cavallo, Marketing, Communications & eCommerce Director di NH Hotel Group. Anche in questo caso il filo conduttore è stata l’esperienza, soprattutto per quanto riguarda la fase dell’ospitalità del viaggio. È indispensabile che l’industria dei viaggi di oggi sia in grado di raccontare l’esperienza per riuscire a catturare l’attenzione dei potenziali clienti: non ci sono speranze per le aziende che non sanno fare storytelling. Un esempio eclatante è airbnb che, pur forte di un servizio unico nel suo genere, si sta sempre di più spostando verso la vendita di una “esperienza”.
#SabreItalyTTX Se aziende non sono in grado di raccontare storie e di coinvolgere i clienti, la loro attenzione viene meno #storytelling pic.twitter.com/4CfUi1Ccpr
— Massimo Allievi (@mallievi) May 4, 2017
Il concetto di esperienza si ritrova anche nell’intervento di Cristina Ziliani, Direttrice dell’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma. In particolare, oggi per occuparsi di fedeltà del cliente è indispensabile progettare servizi utili per chi ne usufruisce e che garantiscano un’esperienza di qualità. Non sono più sufficienti i “programmi fedeltà” degli anni 80 e le più evolute soluzioni CRM ancora in voga fino a poco tempo fa. Bisogna invece sfruttare tutte le potenzialità del digitale per pensare in ottica mobile, cercare di capire il cliente costantemente connesso e gestire il marketing in base ai preziosi, ma spesso ancora ignorati, insight sui clienti.
#SabreItalyTTX Quello che conta è l'esperienza, non come il prodotto è costruito. Si deve progettare partendo dall'esperienza! @Oss_Fedelta pic.twitter.com/aDeU48rJvb
— Massimo Allievi (@mallievi) May 4, 2017
Per finire, è stato assegnato a Daniela Mastropasqua, Industry Lead CE&CC Travel & Hospitality di GfK, il compito di chiarire le idee su come orientarsi tra i nuovi profili dei potenziali clienti. Il segnale forte e dirompente è che non ha più senso la categorizzazione in base all’età: boomers, generazione X, Y e Z sono definizioni non più utili, l’età non è più un fattore discriminante. Bisogna invece ragionare in “cluster” in base alle attitudini, è dall’intersezione tra gruppi di persone con diverse caratteristiche comportamentali che si possono definire tipi specifici di potenziali clienti. Così accade che, per GfK, in Italia il 15% della popolazione appartiene al cluster dei LEC, i Leading Edge Consumer: sono early adopter, influencer e appassionati.
#SabreItalyTTX Non ha più senso definire gli shopper in base all'età. Ora ci sono LEC, Leading Edge Consumers. @ADMastrop @GfK_Italia pic.twitter.com/nWRvTXVQXS
— Massimo Allievi (@mallievi) May 4, 2017
Per avere un’idea dei numerosi altri argomenti trattati durante il Sabre Travel Technology Exchange, si può dare un’occhiata, qui di seguito, a un Momento di Twitter realizzato con i contributi raccolti durante gli interventi.
BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci assicurazioni in Italia, interroga il mondo dei #millenials (scritto rigorosamente con hashtag) sul futuro del settore utilizzando quanto di più innovativo c’è nel mondo digital, app e start-up. Ne esce una survey rivoluzionaria per linguaggio utilizzato e risultati, molto vicina a quel mondo di social engagement proprio dei #millenials.
Per i #millenials le emoji sono un modo molto naturale di esprimersi. Ecco come sono state utilizzate da friendz per i raccogliere i risultati della survey.
Il kit Habit@t 2.0 di BNP Paribas Cardif per il monitoraggio della casa è composto da un rilevatore di fumo, due sensori per il controllo delle perdite d’acqua e da una centralina di controllo.
In altri tempi, da ragazzini, si faceva la classica “colletta” per comprare un pallone. Oppure a scuola, quando si avvicinava la fine dell’anno scolastico, si raccoglievano i soldi per la festa dell’ultimo giorno di lezioni. In entrambi i casi il reperimento del contante era solo una prima fase dell’operazione, in funzione di un’attività partecipativa e collaborativa che seguiva obbligatoriamente: la parola colletta, quindi, indicava qualcosa di più del mettere la mano in tasca e tirare fuori gli spiccioli. Sottintendeva una voglia di “fare insieme” che andava oltre il valore dei soldi.
Arriva in Italia @ululeIT, #crowdfunding di successo. Vediamolo! @godigitalit @figaroshopping @appcontentit pic.twitter.com/MdjWs9CQ1O
— Massimo Allievi (@mallievi) March 29, 2017
La parola colletta, in questa accezione, sarebbe perfetta per tradurre in italiano il termine crowdfunding, o meglio quel tipo di reward-based crowdfunding sostenuto dalla francese Ulule che ora si presenta ufficialmente in Italia con l’apertura delle nuove sedi a Milano e Roma. Lo scopo di Ulule, nata in Francia nel 2010, è sostenere progetti creativi e innovativi per dare vita alle belle idee: con più di 17.000 progetti finanziati e un milione e mezzo di utenti in tutto il mondo, oltre 74 milioni di euro raccolti e il 67% di tasso di successo, Ulule è la piattaforma di crowdfunding di maggiore successo al mondo per i progetti finanziati.
Che numeri! #UluleIT #WelcomeUlule #crowdfunding @ululeIT pic.twitter.com/JuR8nzkMd7
— Massimo Allievi (@mallievi) March 29, 2017
Una caratteristica peculiare di Ulule è il sistema di tutoring che guida i progettisti e fornisce un supporto personalizzato, in modo da consentire la creazione di campagne su misura e in base alle specifiche esigenze. La probabilità di successo diventa quindi maggiore rispetto a quanto fattibile con le altre piattaforme di crowdfunding tipicamente d’oltreoceano. Al tutoring si affiancano workshop ed eventi organizzati con la collaborazione dei principali incubatori d’impresa italiani, come Luiss Enlabs e PoliHub.
Tania Palmer, Operation Manager: ogni progetto di #UluleIT viene seguito da un tutor #crowdfunding #WelcomeUlule pic.twitter.com/KvNPQLTbEu
— Massimo Allievi (@mallievi) March 29, 2017
Federica Biancon, Investor Relator Leader @Polihub, partner di #UluleIt: il #crowdfunding è un ottimo banco di prova… #WelcomeUlule pic.twitter.com/VqzZOKohov
— Massimo Allievi (@mallievi) March 29, 2017
Le principali aree di interesse coperte dalla piattaforma di Ulule sono musica, design, video, progetti d’imprenditorialità, fumetti, giochi, solidarietà partecipativa, social food, moda, tecnologia e civic. Alcuni dei progetti attualmente in fase di campagna su Ulule, presentati in occasione dell’evento dedicato a Ulule Italia, riguardano i dispositivi indossabili per i guidatori con Woolf, Vinilici, il documentario sul mondo del vinile, Mare Culturale Urbano, un centro di produzione artistica con base a Milano, Ratatà Festival, festival del fumetto e dell’editoria di Macerata, Drop 99, un filtro portatile per risolvere il problema dell’acqua contaminata nei Paesi in via di sviluppo.
#UluleIT #crowdfunding per la sostenibilità: Luca Bastagli Drop 99 e il filtro per l'acqua contaminata nei Paesi in via di sviluppo pic.twitter.com/Ugowq1gK4q
— Massimo Allievi (@mallievi) March 29, 2017
Qui di seguito, un Twitter Moment realizzato con i live tweet pubblicati durante l’evento.
#WelcomeUlule #UluleIT
Sono sempre più rare le app e i servizi annessi che possono permettersi il lusso di rimanere immutati nel tempo. Anzi, praticamente non esistono più: è necessario evolversi costantemente sia a causa della concorrenza agguerrita delle altre app, sia per rimanere al passo con gli usi, i costumi e, a volte, le opinioni delle persone. Anche foodora, una tra le app più conosciute per la consegna a domicilio di prelibatezze culinarie e presente in Italia nelle città di Milano, Torino, Firenze e Roma, guarda avanti e introduce una piccola ma importante novità: dopo un primo periodo di prova sul proprio sito, nell’app sbarca la funzionalità take away.
Tutti i clienti, dopo aver selezionato i piatti preferiti, possono ora scegliere se riceverli comodamente a casa o in ufficio, consegnati in maniera tradizionale dai rider foodora, o se ritirarli personalmente presso il ristorante scelto mediante l’opzione da asporto. “Dopo il successo riscontrato negli altri paesi del mondo in cui siamo presenti, abbiamo pensato di implementare questa nuova funzionalità anche in Italia per offrire ai nostri consumatori un servizio ancora più flessibile e su misura”, osservano Gianluca Cocco e Matteo Lentini, Co-Managing Director di foodora in Italia.
La disponibilità dei ristoranti per questo servizio, che è attivo in questa prima fase per un totale di 500 ristoranti partner in tutte le città italiane in cui foodora è presente, viene proposta al cliente per prossimità e per tipologia di cucina, in diverse fasce orarie d’apertura. “Il take away consente di lasciare un’opzione in più a quei clienti che si trovano comunque a passare davanti al ristorante nel loro percorso verso casa o ufficio e che trovano quindi comodo ritirare personalmente il piatto ordinato”. La possibilità di selezionare il ritiro di persona del piatto ordinato e già pagato online permette inoltre di risparmiare sul costo di consegna e non prevede la soglia di ordine minimo di 10 €. “Siamo costantemente alla ricerca di nuove soluzioni e funzionalità ad alto valore aggiunto per offrire ai nostri clienti un’esperienza sempre più innovativa e che risponda efficacemente alle loro necessità quotidiane”, concludono Gianluca e Matteo. “Dopo il tracking in tempo reale, siamo fieri di poter aggiungere quest’altra caratteristica distintiva al nostro servizio e confidiamo che verrà apprezzata da tutti gli amanti del buon cibo”.
L’evento Virtual (R)evolution, organizzato da Engage a marzo 2017, ha visto la nostra presenza sul palco per presentare la case history di Giocoplast – Giochi Preziosi, progetto realizzato in collaborazione con PlaySys e VisualPro360.
Durante la serata, insieme ad Adacto e Imille, abbiamo fatto il punto sull’attuale stato dell’arte della realtà virtuale in ambito business, dimostrando come questa tecnologia sia uno strumento concreto ed efficace per le aziende e non solo un richiamo per il mercato consumer.
I dettagli relativi alla case history presentata da Gruppo Orange nel corso della serata sono spiegati in questo articolo, oltre che in quelli pubblicati da Hardware Upgrade e Computer World Italia. Per chi fosse interessato, è possibile richiedere tramite email la case history completa.
Quello che è emerso dagli interventi ospitati da Engage è che la realtà virtuale non è solo un prodotto per l’entertainment né qualcosa di limitato all’effetto wow che provoca in chi la prova per la prima volta: ci sono già numerose strade per l’implementazione professionale in ambito aziendale, non sono per il marketing, ma anche per l’assistenza post-vendita e la formazione. Il tutto con budget decisamente alla portata di qualsiasi azienda di medie dimensioni e, anzi, con una riduzione dei costi sensibile rispetto a quelli richiesti dalla logistica classica per gli allestimenti.
Per chi si fosse perso l’evento, sarà possibile parlare ancora di realtà virtuale nel corso del Programmatic Day 2017, che si terrà il 12 aprile presso gli spazi del Multisala Orfeo, in via Coni Zugna, 50 a Milano. In questo contesto, Luca De Riu, di PlaySys, parteciperà a una tavola rotonda dedicata all’argomento e aiuterà a capire meglio quali sono le potenzialità di questa tecnologia oggi e quali gli sviluppi previsti per il futuro.
Lenovo ha la voglia e la necessità di comunicare e di far “parlare” i propri prodotti. Sente il bisogno di un rilancio, in particolar modo in Italia, per raggiungere nuovi risultati e profitti a medio e lungo termine in modo da allinearsi al resto dell’Europa. Un rilancio basato sull’innovazione e su quel motto #DifferentIsBetter che avevamo già visto, per esempio, qui.
Il rilancio di Lenovo in Italia avviene, o meglio avverrà, con i nuovi prodotti recentemente presentati al CES 2017 e di cui in apertura di questa pagina si può vedere un bel video di riepilogo. Avviene, o avverrà, anche grazie a Emanuele Baldi, nuovo Country General Manager e Amministratore Delegato di Lenovo in Italia. Emanuele Baldi ha lavorato per 16 anni in Intel, durante i quali è stato anche direttore vendite Western and Eastern Europe, per poi transitare in Logicom, in Ingram-Micro e per quattro anni in Fujitsu Technology Solutions come Direttore Commerciale, Prodotti e Canali. È laureato in informatica e ha una notevole esperienza di project management nei settori IT e telecomunicazioni, potendo contare, oltre che sulla notevole esperienza sul campo, sugli studi di business administration alla Insead di Fontainebleau. Ha anche pubblicato tre libri specialistici in Information Technology con Jackson e Mondadori.
Simona Menghini introduce @Ema_Baldi, nuovo AD di @lenovoitalia pic.twitter.com/lOXnjTuxxC
— Massimo Allievi (@mallievi) February 9, 2017
Durante la presentazione ai media italiani presso Open Milano, Emanuele Baldi racconta come in Lenovo abbia trovato un’attenzione maniacale all’innovazione mediante la differenziazione. In altre parole, #DifferentIsBetter non è solo un motto per farsi notare dagli addetti ai lavori, ma è un’effettiva modalità di pensare agli affari in tutti i settori in cui Lenovo è coinvolta, soprattutto in quelli in cui durante il 2017 si punterà particolarmente: notebook convertibili 2 in 1, tablet, workstation, gaming e smartphone della linea Moto. L’anno fiscale di Lenovo si conclude a marzo e quindi è presto per sapere quali saranno gli obiettivi di vendita, in termini di numeri, per il 2017. L’impressione è comunque che ci sarà un certo periodo di assestamento, in cui l’attenzione sarà rivolta prima di tutto alla qualità dei prodotti, in modo che il profitto arrivi dalla bontà di questi. La “formula Baldi” è semplice e concreta: “un brand vincente è un brand che viene comprato, non forzato nella vendita”.
Lenovo per il 2017: i 2in1, tablet puntando all'innovazione, workstation, gaming, Moto #DifferentIsBetter @lenovoitalia @Ema_Baldi pic.twitter.com/aqIve30FvL
— Massimo Allievi (@mallievi) February 9, 2017
A seguire, una carrellata sui punti salienti dell’evento mediante un Twitter Moments pubblicato in tempo reale durante l’incontro.
#DifferentIsBetter